image image Salta il contenuto
Pollica e le Terre della Dieta Mediterranea si candidano per diventare Città Creativa UNESCO per la Gastronomia

Pollica e le Terre della Dieta Mediterranea si candidano per diventare Città Creativa UNESCO per la Gastronomia

L'edizione speciale de Il Gusto del marzo scorso, dedicata interamente alla Dieta Mediterranea, annunciava la candidatura di Pollica e delle Terre della Dieta Mediterranea a città creativa della gastronomia dell'Unesco. I promotori dell'iniziativa sono la città di Pollica e il Sindaco Stefano Pisani e il Future Food Institute. 

 

Cos'è una Città Creativa per la Gastronomia?

L'UNESCO Creative Cities Network (UCCN) è stato creato nel 2004 per promuovere la cooperazione con e tra le città che hanno identificato la creatività come un fattore strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Quasi 300 città nel mondo, che attualmente compongono questa rete, lavorano insieme per un obiettivo comune: mettere la creatività al centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e cooperare attivamente a livello internazionale.

La rete copre sette aree creative: artigianato e arti popolari, design, cinema, gastronomia, letteratura, media e musica.

Le città creative si impegnano a sviluppare e condividere esperienze per renderle più inclusive e sostenibili, stabilendo partenariati tra i settori pubblico e privato e la società civile e promuovendo programmi di scambio professionale e artistico.

Per essere designata Città Creativa per la Gastronomia, la città deve partecipare a una selezione annuale promossa dall'UNESCO, presentando una proposta che risponda a determinati criteri come il rapporto della gastronomia con la città, l'uso di saperi tradizionali e ingredienti locali nella cucina tipica e pratiche di produzione sostenibili, nonché un piano d'azione.

Attualmente, 246 città sono state designate Città creative, con trentasei città nell'area della gastronomia.

Comunità emblematiche

La dieta mediterranea, avendo in sé un elemento sociale e culturale profondamente radicato, ampiamente condiviso e praticato da popoli di diversi paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, ha un particolare valore identitario in alcune comunità, definite “emblematiche”. Le comunità emblematiche, come descritte dall'UNESCO, sono quei gruppi sociali territorialmente definiti rappresentativi dei valori universali dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità e responsabili della conservazione e della valorizzazione di tali valori. Le comunità emblematiche sono quelle comunità che per ragioni storiche, scientifiche o qualitative svolgono il ruolo più significativo nelle comunità nazionali dei sette Stati proponenti (Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro). L'identità stessa di queste comunità risiede nell'esperienza collettiva e ancestrale che è la Dieta Mediterranea ed è il risultato di continui scambi, esperienze e tradizioni tramandate di generazione in generazione all'interno del contesto culturale e sociale di questi paesi.

Nel riconoscere la Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, l'UNESCO ha distinto sette comunità emblematiche dove “la Dieta Mediterranea è ancora viva, trasmessa, protetta, celebrata e riconosciuta come parte del Patrimonio Culturale Immateriale condiviso”. L'elenco delle comunità emblematiche include il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni e Pollica dove il fisiologo americano Ancel Benjamin Keys ha vissuto per molti anni studiando la Dieta Mediterranea. Il fisiologo americano, scoprì che questa dieta proteggeva gli abitanti di quelle zone da colesterolo alto, ipertensione, malattie cardiovascolari e gastrointestinali garantendo loro una longevità molto più elevata rispetto alla popolazione americana.

È sempre importante ricordare che la dieta mediterranea tradizionale è caratterizzata da un elevato consumo di olio d'oliva, legumi, noci, cereali, verdura e frutta e da un consumo da moderato a elevato di pesce. Include quantità moderate di latticini, principalmente sotto forma di formaggio e yogurt, e piccole quantità di carne.

Perché è importante questo riconoscimento?

Pollica e il Cilento hanno l'ambizione di fare del proprio patrimonio un marchio e un modello in grado di rilanciare il ruolo cruciale del Mediterraneo – Mare Nostrum – come nuovo catalizzatore di innovazione e sviluppo.

Il Future Food Institute ha visto le grandi opportunità che questo territorio aveva da offrire e ha fatto di Pollica la base per il suo Summer Boot Camp ad alto contenuto formativo per i giovani e per il suo laboratorio culinario.

La Dieta Mediterranea può davvero essere uno strumento strategico per la politica e la diplomazia e uno strumento straordinario per le relazioni tra i Paesi del Mediterraneo.

Come ha affermato il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, “La scommessa è dimostrare che se partiamo dal basso, da uno dei nostri piatti, se riusciamo a raccogliere il consenso alle materie prime che ci legano, dall’olio al grano, uniti possiamo cambiare il futuro del mondo”.

Prosegue dicendo che l'obiettivo di questa candidatura è quello di mettere in luce l'unicità, la biodiversità e la ricchezza dei saperi tradizionali che ogni comune del Cilento ha contribuito a preservare. Un impegno che si estende dalle istituzioni ai privati ​​e alle persone che, con il loro sapere e il loro saper fare, hanno perpetrato abitudini che sono diventate arte. Dai contadini ai pescatori, dagli scienziati alle nonne, sono tutti custodi di un sapere che ha reso questo territorio la culla della dieta mediterranea.

Questo impegno non è solo sulla carta ma si traduce in numerose attività, iniziative e progetti volti a diffondere e condividere questa conoscenza, a partire dalle scuole. “La Dieta Mediterranea è soprattutto la storia delle persone che creano questo stile di vita e questo modello – dice il sindaco Stefano Pisani – le cuoche, le nonne, le comunità, i volti e le mani di una cultura da tramandare alle generazioni future che lo riempiranno delle loro storie. Per questo ci siamo candidati a Città Creativa, vogliamo raccontare come conservare e fare tesoro della creatività”.

FONTI

https://en.unesco.org/creative-cities/home

http://en.unescomeddiet.com/comunita/comunita-emblematiche

https://cdn.shopify.com/s/files/1/0756/3637/5883/t/7/assets/1b303ec5d432e4bceaebba748f02c282.png?v=1685018810

Articolo precedente Makè, la salsa piccante Made in Bologna
Articolo successivo La candidatura Unesco della cucina italiana

Confronta Prodotti

{"one"=>"Seleziona 2 o 3 articoli da confrontare", "other"=>"{{ count }} di 3 elementi selezionati"}

Seleziona il primo elemento da confrontare

Seleziona il secondo elemento da confrontare

Seleziona il terzo elemento da confrontare

Confrontare